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APRILE 2018 OASI DI MARCARIA
PHOTO BY DIEGO CROTTI
Copyright (C) Diego Crotti
Torbiere di Marcaria
La riserva degli aironi
La riserva naturale Torbiere di Marcaria è una piccola zona umida racchiusa entro un paleomeandro del fiume Oglio, cioè un vecchio tracciato fluviale abbandonato dal fiume e situato a poca distanza dallo stesso. La riserva si estende quindi in una sorta di "catino" il cui limite è dato da una scarpata che raccorda la valle con le vicine superfici rialzate (livello fondamentale della pianura) con differenze altimetriche fino a 4-5 metri. Nella conca, naturalmente umida per la falda superficiale molto prossima al piano di campagna, si sono sviluppate, fin da tempi remoti, distese di canneto e altre formazioni palustri. Le condizioni asfittiche del suolo hanno impedito la decomposizione dei residui vegetali, che si sono accumulati e che conferiscono il caratteristico colore ai suoli, scuri perchè molto ricchi di sostanza organica. Questi depositi si estendono da un minimo di 3 ad un massimo di 6 metri di profondità e sono stati sfruttati in passato per l'estrazione della torba, impiegata come combustibile. La presenza di piccoli bacini lacustri dai contorni regolari trae origine proprio da questa passata attività.
Vegetazione
Le Torbiere di Marcaria sono per oltre i due terzi ricoperte da vegetazione a canneto con i piccoli appezzamenti a cariceto, composti da diverse specie di carici. Intervallati ai cariceti o sotto forma di aggallati sugli specchi d'acqua sono da segnalare tratti piuttosto compatti e uniformi di felce d'acqua. Gli specchi d'acqua ed i fossi sono ricoperti, soprattutto nei periodi tardo-primaverili ed estivo, da coltri di lenticchie d'acqua e altre piccole piante galleggianti e da alcune emerse ma radicate al fondo, come il Nannufero. Recentemente è stata segnalata la presenza della rara Viola major.
Tra le piante sommerse, scarsamente presenti, si notano rari aggruppamenti a Ceratofillo. Nelle aree più emerse il canneto si è evoluto in fitti e intricati aggruppamenti a Salice grigio, dalla caratteristica infiorescenza piumosa e profumata, la prima ad apparire in primavera. In mezzo al canneto spiccano alcuni alberi isolati di Pioppo ibrido, residui di precedenti coltivazioni e di Salice bianco. In alcuni tratti marginali sono presenti altri arbusti come Frangola e Indaco. Nei piccoli stagni dell'area recentemente rimboschita si sono sviluppate due piante acquatiche di particolare interesse: la così detta "erba-vescica", rara pianta carnivora a fiori gialli, e la così detta "erba-pesce", piccola felce d'acqua.
Fauna
Invertebrati
Studi passati hanno accertato la presenza di 35 specie di coleotteri idroadefagi (legati alle zone umide) che hanno permesso di considerare il sito tra gli ambienti più importanti d'Italia per queste rare specie
Anfibi e rettili
Sono state rilevate quattro specie di anfibi, tutte appartenenti agli anuri: Rana verde, Raganella, Rospo comune e Rana di Lataste. Tra i rettili sono presenti Biscia d'acqua, Lucertola muraiola e Ramarro.
Uccelli
Le Torbiere di Marcaria hanno assunto in questi ultimi anni una notevole importanza ornitologica per l'insediamento di una garzaia (colonia di aironi) su canneto, salice grigio e pioppi ibridi isolati. Negli ultimi anni è stata accertata la nidificazione di Nitticora, Airone rosso, Airone cinerino, Airone bianco maggiore, Garzetta, Airone guardabuoi e Sgarza ciuffetto. I canneti e la vegetazione ripariale offrono condizioni ambientali ideali per la sosta, l'alimentazione e la riproduzione di numerose specie di uccelli acquatici, tra le quali alcune di rilevante interesse: Tuffetto, Tarabusino, Marzaiola, Falco di palude, Porciglione, Nibbio bruno, Martin pescatore, Cannaiola verdognola, Cannareccione e Migliarino di palude.
Mammiferi
Sono presenti: Riccio, Talpa, Toporagno, Pipistrello nano, Moscardino, Arvicola, Faina, Donnola, Volpe, Tasso e Nutria.
Inquadramento territoriale e informazioni utili
Posizione geografica: Lombardia Sud-orientale
Comune: Marcaria (MN)
Altitudine media: 23 m s.l.m.
Superficie: 52 ettari di riserva e 40 di area di rispetto
Copyright (C) Diego Crotti
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